L’importanza del monitoraggio live: Sanremo insegna

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Dal monitoraggio stampa a quello web fino ai Social Network: quanto è fondamentale conoscere che fine fa il proprio brand? Ne parliamo citando il fenomeno mediatico di Sanremo.

La cassa di risonanza del Festival di Sanremo è enorme: la finale del 2022 ha raggiunto uno share superiore al 64%. Per una settimana Sanremo è l’Italia e tutte le persone che contano, nel mondo dello spettacolo ma non solo, cercano di capitare da quelle parti in quei giorni. C’è chi aspetta questo evento tutto l’anno, c’è chi la chiama “La Settimana Santa” e chi invece, non appena inizia, non vede l’ora sia finito. Comunque la si pensi, Sanremo è l’evento per eccellenza in Italia e nei 5 giorni in cui nasce e muore si prende totalmente la scena. Su questo fil rouge, oggi approfondiamo insieme un aspetto essenziale che riguarda gli eventi, della portata del Festival ma anche più contenuti: il monitoraggio live.

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Strumenti e partner per il monitoraggio live degli eventi

Data la portata di un evento come il Festival di Sanremo, che basa la sua fortuna sugli ascolti che gli permettono di vendere a prezzi sempre maggiori gli spazi pubblicitari, è fondamentale avere costantemente il polso della situazione. Questo vuol dire avere, pressoché in tempo reale, la possibilità di sapere come il mondo stia reagendo a quello che accade sul palco dell’Ariston. Per fare questo è essenziale avere la possibilità di monitorare a cosa, chi e come viene associata la parola “Sanremo” sui principali canali mediatici: dalla stampa al web fino ai social media. Come? Avvalendosi di partner competenti, tempestivi e specializzati come L’Eco della Stampa, leader in media intelligence e operativa proprio nel monitoraggio live del Festival di Sanremo.

Qui puoi approfondire nel dettaglio i servizi di rassegna e monitoraggio che L’Eco della Stampa ha studiato e perfezionato negli anni per i suoi clienti e partner.

L’importanza del monitoraggio 

Siamo partiti dall’esempio di Sanremo per mettere sul piatto un evento che tutti conoscono e che tutti hanno presente, ma il discorso è allargabile a ogni brand, ogni marchio e quindi ogni mercato. La fortuna di un evento passa inevitabilmente dal come viene raccontato, e soltanto un monitoraggio ben fatto può dare la dimensione reale della risposta. 

Stampa e web

La stampa – o tutti quelli che rientrano nel grande calderone definito “media tradizionali” – nonostante la forte concorrenza del web, continua a essere considerata la fonte d’informazione più autorevole e ufficiale. Se qualcosa finisce sul giornale, assume immediatamente un aspetto più importante, più autorevole.

Il web, dal canto suo, ha il grande vantaggio di essere caratterizzato da un’anima liquida; il concetto stesso di internet, della rete, ne esalta la velocità, l’immediatezza e la possibilità di raggiungere ogni angolo del mondo nel giro di pochi click.

Certo, questo ha il suo risvolto della medaglia in termini di affidabilità di una notizia. Eppure il web, unito ai social, genera una mole tale di notizie e di informazioni in cui la quantità è nettamente più importante della qualità. Che piaccia o meno, che lo si voglia o meno, oggi il sistema informazione funziona così. Ed è quindi con queste regole che bisogna giocare. 

Grazie a delle piattaforme specifiche, è possibile quantificare quali testate trattano i temi di interesse. Ad ogni testata corrisponde un pubblico, che tradotto in termini economici vuol dire una fonte di guadagno. Se si tiene in considerazione come si parla di un dato argomento in relazione alla testata, attraverso il monitoraggio si ha un affresco del suo percorso reputazionale.

Social Media

Tornando all’esempio iniziale, Sanremo, tutto ciò è evidente soprattutto su Twitter che diventa palcoscenico di commenti live da parte degli utenti. Ognuno scrive la sua dando un’opinione su ciò che accade live. E contemporaneamente si aggiorna sul pensiero degli altri spettatori semplicemente usando l’hashtag di turno. È evidente come un esempio del genere sia molto utile per capire cosa sta funzionando e cosa no in tempo reale. Cosa piace al pubblico e cosa viene criticato. Un enorme focus group i cui confini sono infiniti e a cui tutti possono partecipare. Gestire una mole così grande di informazioni è complicato. Anzi, praticamente impossibile se non si è addetti al settore e soprattutto se non si hanno i giusti mezzi. Tuttavia, questi paletti non possono ne dovrebbero limitare chiunque abbia a cura la salute e la buona reputazione del proprio brand

L’esempio live del Festival di Sanremo

Se, per esempio, un brand spende grosse quantità di denaro per comprarsi uno spazio pubblicitario a Sanremo, ma appena prima della pubblicità sul palco succede qualcosa di importante, nel bene e nel male, il nome dell’azienda verrà associato al fatto in sé. In maniera del tutto involontaria, s’intende. E ciò, con tutte le conseguenze in termini di pubblicità positiva o negativa del caso. Questo è misurabile solo con un monitoraggio live, che offre la possibilità di scattare un’istantanea dei fatti immediatamente, riuscendo quindi a progettare, eventualmente, le mosse successive. 

In conclusione, quello che emerge è che in questi tempi, caratterizzati da una bulimia di informazioni e di notizie, non si può correre il rischio che il proprio brand, nome, logo o slogan vengano associati a elementi negativi. E lo stesso discorso lo si può fare all’inverso: associazioni e commenti che portano positività al brand sono una manna dal cielo, ma non è semplice quantificarli e quindi dar loro il giusto peso. 

In un senso o nell’altro, quindi, è fondamentale essere costantemente aggiornati e informati sullo “stato di salute” della propri azienda o attività. Perché, esattamente come a Sanremo, la risposta del pubblico è ciò che fa la differenza tra un successo e un fallimento

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