Analisi dei media e obiettivi aziendali: pinot nero docet

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A cosa serve la rassegna stampa? A una lettura del mondo della comunicazione, e non solo, a 360°. Monitorare diversi e numerosi media ogni giorno, è l’unica strada per avvicinarsi quanto più possibile alla verità e a informazioni utili, filtrandole da opinioni, dettagli simili e dissimili che si accavallano e integrano a vicenda. Guidati da un’analisi dei media associata al mondo del vino, ed in particolare al Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, approfondiremo insieme il valore prezioso di un’approfondita analisi dei media.

Oggi la velocità sembra la nuova padrona dell’informazione, rendendo il pressapochismo e le fake news fenomeni all’ordine del giorno. Come difendersi in qualità di cittadini e/o azienda? Raccogliendo quante più informazioni possibili, confrontandole, attraverso un’attenta analisi dei media, attivando il senso critico prima di stabilire una propria opinione e l’eventuale obbiettivo da porsi.

La rassegna stampa e dei social network, l’analisi dei media in genere, è uno dei più potenti mezzi per formulare un’opinione indipendente. Al di là delle curiosità personali di come si possano essere realmente svolte le cose in qualsivoglia circostanza, il professionista o l’azienda ha la necessità di sapere cosa pensano i propri clienti, dove ‘sono’, cosa leggono, ponendo le condizioni per poter stabilire e pianificare gli step strategici successivi e ottimizzare investimenti ed energie.

L’analisi dei media non cerca la verità, trova la narrazione

Yuval Noha Harari, il più grande storico vivente, autore di best seller, lo aveva predetto nel suo libro Sapiens – da uomini a dei (ed. Bompiani): i dati sono la risorsa che muove il mondo. Anche il conflitto Ucraina-Russia è giocato sui dati, sulla disinformazione, sulla propaganda: l’unico modo per ridurre l’influenza della propaganda è ascoltare e leggere il più possibile da fonti diverse.

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Harari specifica che la narrazione è ben distinta dalla verità: Hitler creò una narrazione intorno al popolo ebreo per legittimare il loro genocidio. Vladimir Putin sta usando una narrazione per legittimare la guerra in Ucraina. L’unica verità che esiste è quella narrata più di frequente. Quindi come muoversi per uscire dalla nebbia? Raccogliendo dati, numeri, notizie e analizzandoli grazie all’analisi dei media.

Digitando su un motore di ricerca un argomento, si aprono molteplici link a notizie, immagini, siti ad esso collegato, di cui saranno presi in considerazione solo quelli sulla prima pagina dei risultati (qualcuno ha detto che per nascondere qualcosa è sufficiente metterla nella seconda pagina di Google). Che strumenti occorrono per fare lo slalom tra gli algoritmi dei Big Data e trarre quello che è utile?

L’avvento dei social network e delle pagine aziendali, è stato accolto con la hola dal mondo del business, perché per la prima volta i dati che riguardavano l’azienda (traffico, interesse, potenziali target di clientela) erano a portata di click e gratuiti. Ma hanno moltiplicato i dati stessi da prendere in considerazione, e leggere gli insight di una pagina social è tutt’altro che banale: se non si sa cosa cercare se ne perde il potenziale.

Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese e analisi social

In che modo monitorare l’informazione, la massa critica dei dati è utile ai fini aziendali o del proprio business? Un esempio pratico lo offre il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese che ha raccontato come ha usato tali dati per cogliere le criticità del proprio business e di conseguenza la strategia idonea ad intercettare i potenziali clienti. Il Consorzio tutela e promuove soprattutto vini a base di pinot nero (è il distretto produttivo più grande d’Italia).

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Una recente presentazione dei vini in commercio e del potenziale attrattivo per gli appassionati di vino, è partita dalla narrazione della storia e morfologia del territorio, esposta da uno dei migliori comunicatori del vino italiani, Filippo Bartolotta. Lui è conosciuto ai più come il sommelier della Casa Bianca. Poiché accolse e fece degustare una selezione di vini a Barack e Michelle Obama quando vennero in Italia. Ma, tornando a noi, le ragioni della scelta di creare un evento itinerante (Talk’n Toast) per parlare dei vini dell’Oltrepò pavese, lo ha spiegato Adua Villa, altra grande esperta e comunicatrice del vino italiana.

Villa ha riportato i numeri dei follower su Instagram (il social che nel settore vino raccoglie il maggior numero di appassionati) che seguono gli hashtag associati al pinot nero: #pinotnoir oltre 2 milioni; #pinotnero 89mila; #oltrepopavese 195mila; #oltrepo (senza accento) 70mila; #oltrepò (con l’accento) 19.500. Che cosa si deduce da questa analisi social, in questo caso Instagram? Di scrivere il nome del vitigno in francese? Sbagliato.

Un’analisi dei media condotta con criterio, incrociando informazioni su competitors, stampa, reputazione della zona online etc… ha messo in luce che i wine lovers cercano vini a base di pinot nero ma non li associano al territorio dell’Oltrepò Pavese. Al di là dell’esperienza e delle personali deduzioni, solo i numeri possono confermare il reale stato di un trend. Ottenendo indicazioni utili e quanto più veritiere in merito alle scelte personali e professionali. Perciò è utile raccogliere dati e conoscere i criteri per leggerli, altrimenti detta analisi dei media.

In conclusione

I numeri rappresentano persone, potenziali clienti, utenti che fruiscono un servizio. Perciò la visione d’insieme di questi permette di isolare le informazioni dal rumore di fondo causato dall’infodemia dilagante. Ottenendo elementi utili a leggere il microcosmo dove ci si muove, prendere decisioni su basi concrete.

Per capire l’analisi dei media

Ancora non è chiaro cosa può fare l’analisi dei media? Sulla piattaforma di Media Intelligence Arena è possibile monitorare gli eventi dedicati.

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