Comunicazione
Oltre like e share: come misurare davvero il valore dei social per la tua azienda
2 Dicembre 2025
I social media rappresentano oggi un fattore determinante e strategico per la comunicazione aziendale di qualsiasi brand, indipendentemente dal settore o dalla dimensione, per questo non basta più contare semplicemente like, share e follower per dimostrare il reale impatto di questi canali sul business e sulla reputazione aziendale. Anche se i numeri relativi a mi piace, condivisioni e seguaci restano indubbiamente importanti per misurare l’engagement rate, per comprendere a fondo il valore delle strategie social per un’azienda occorre adottare una logica di analisi più profonda e coerente con gli obiettivi di business.
In questo articolo esploriamo come è cambiata la misurazione dei social e quali strumenti oggi diventano core nelle strategie aziendali.
Perché “like” e “share” non bastano più per comprendere il valore dei social per un brand
Le metriche tradizionali dei social – numero di fan, like ai post, condivisioni – continuano ad essere monitorate, ma ormai non sono sufficienti per comprendere il valore reale che i social apportano a un’azienda. Per capire perché basta considerare che monitorare solo questi aspetti esclude elementi quali interazioni, conversioni, cambiamenti dei bisogni e degli interessi, essenziali per un’analisi esaustiva ed efficace di una strategia di comunicazione social e di social media marketing.
Un “mi piace” non significa necessariamente azione (lead, conversione, acquisto), né testimonia un legame reale con il brand. Inoltre, questi indicatori non restituiscono la qualità dell’interazione: un utente che condivide ma non ritorna al sito o non converte resta un dato poco utile.
C’è da considerare poi che i social fanno parte di un sistema integrato con web, stampa, tv, radio e influencer, dunque isolare solo like e share, o follower, rischia di far perdere la visione globale della comunicazione. Infine, la continua evoluzione di algoritmi, formati e comportamento degli utenti possono rendere obsolete alcune metriche in brevissimo tempo.
Serve quindi un salto di livello nella misurazione, per passare da “quanto ho generato” a “che valore ho generato”. Come farlo? Utilizzando strumenti di monitoraggio e analisi dei social media multi piattaforma e multidimensionali, in grado di fornire dati significativi e decisivi per misurare in maniera completa ed efficace la portata della strategia social.
L’evoluzione della misurazione sui social
Per comprendere in pieno perché occorre andare oltre like e share per misurare la reale portata delle attività sui social media per un’azienda, dobbiamo analizzare le fasi attraverso cui è passata la misurazione social.
Inizialmente l’approccio era semplice: aprire pagine social, guadagnare follower, ottenere like e condivisioni. Molti brand hanno costruito comunità e visibilità grazie a questo, tuttavia non vi era ancora un collegamento chiaro con obiettivi di conversione.
Successivamente si è passati a misurare l’engagement: commenti, condivisioni, visualizzazioni video, tempo di fruizione. Questo ha permesso di capire non solo “quanti” ma “come” gli utenti interagivano. Anche in questo caso restava però un limite, ossia l’interazione non coincideva ancora con il risultato economico.
Oggi il monitoraggio e l’analisi si sono ampliate a metriche di risultato e performance, tenendo conto anche di fattori quali click al sito, lead, vendite, ritorno sull’investimento (ROI), valore economico della conversazione. Parallelamente, è cresciuta l’attenzione al social listening: monitorare non solo quello che il brand comunica, ma quello che gli utenti dicono – menzioni, sentiment, topic emergenti, comunità attive. Questo approccio permette di misurare l’impatto sul business e consente di intercettare opportunità o rischi.
L’importanza del social listening e dell’analisi qualitativa
Se un tempo l’attività di social media monitoring si riduceva semplicemente a contare le menzioni del brand, oggi, con il social listening, permette un approccio molto più approfondito alle conversazioni sui social. Non si tratta più solo della raccolta di dati, ma dell’analisi e dell’interpretazione di tali conversazioni.
Il social listening significa monitorare in tempo reale le conversazioni che riguardano il brand, i competitor, il settore. Ciò consente di raccogliere le menzioni spontanee del brand (positive e negative), opinioni, tendenze e topic emergenti, e di rilevare micro-community e influencer che guidano il sentiment, oltre a segnali deboli (crisi emergenti, trend nascosti) da intercettare e agire.
Ad esempio, le conversazioni social sono una miniera d’oro per R&D e Marketing. Si possono scoprire lacune nell’offerta dei competitor, bisogni insoddisfatti dei consumatori e nuove opportunità di prodotto.
Il performance marketing integrato ai social
Allo stesso tempo, cresce l’importanza del performance marketing applicato ai social, ovvero utilizzare le piattaforme social non solo per la brand awareness, ma per generare risultati misurabili – lead, form compilati, vendite, abbonamenti.
Non si tratta più solo di considerare reach e impresson come prova di visibilità, ma di tracciare come l’attività social contribuisca in modo diretto alla generazione di lead, alle vendite, al customer care e alla customer satisfaction.
A tal proposito, l’articolo Performance Marketing: come costruire il brand e aumentare il ROI – pubblicato da L’Eco della Stampa – esplora questo tema nel dettaglio.
Questo approccio apre nuove prospettive. La comunicazione non è più solo un flusso in uscita, ma un dialogo da ascoltare, interpretare e governare.
L’importanza di un approccio integrato
L’evoluzione della misurazione social, che ormai va palesemente oltre share e like, richiede un approccio che integri il social listening, per identificare trend, sentiment, bisogni e linguaggio del target, con analisi e insight, per trasformare l’ascolto in strategia, e performance marketing, al fine di lanciare contenuti e campagne mirate, ottimizzate per la conversione e tracciate con precisione.
Come impostare un approccio strutturato
Ecco un esempio di modello in tre passaggi per misurare davvero il valore dei social per un’azienda:
1. definire obiettivi chiari e misurabili, collegati al business. Ad esempio, invece di puntare a ottenere più follower, mirare a generare tot lead al mese tramite Instagram;
2. mappare metriche e piattaforme, stabilendo quali KPI seguire per ogni obiettivo e quali strumenti utilizzare;
3. monitorare, analizzare e agire. Non è sufficiente raccogliere i dati, bisogna interpretarli. Ad esempio intervenire se il sentiment scende o adattare i contenuti se emergono nuovi topic.
Superare la logica del “mi piace” e “condividi” è oggi indispensabile per chi vuole che i social media diventino un motore vero di crescita aziendale. L’evoluzione della misurazione – dal volume all’impatto, dall’engagement all’azione – porta alla luce il valore reale del social. Grazie a un approccio integrato, le aziende possono trasformare il social media management da costo a investimento strategico.