I social media aiutano le startup negli investimenti

Le startup italiane rappresentano un grande bacino di risorse in continua evoluzione.

Idee che diventano progetti che diventano business imprenditoriali con un futuro incerto. La brutta notizia è che talvolta i progetti innovativi muoiono per mancanza di fondi, per la difficoltà a comunicare la propria imprenditorialità o perché non si è riusciti a raggiungere i finanziamenti necessari.

La storia di Mosaicoon è un simbolo del rischio che tanti giovani imprenditori affrontano ogni giorno.

Ora che tutto il mondo è connesso al web e ognuno di noi è “rintracciabile” in pochi secondi, la comunicazione diventa un elemento di incredibile importanza. Soprattutto se vogliamo essere notati da qualche fondo di investimento.

Investimenti e social media, la “combo” perfetta.

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Ingresso della Wharton School

Uno studio condotto dalla Wharton School of Business di Philadelphia, rivela una forte connessione tra l’attività sui social media e la possibilità di ricevere dei finanziamenti. Le due cose possono funzionare e portare enormi vantaggi alla startup.

Sappiamo bene per cosa vengono utilizzati i social media: comunicare le proprie informazioni gratuitamente ad un ampio pubblico.

Quando le startup lavorano bene sui social media e acquisiscono nuovi follower (reali), le loro possibilità di attirare l’attenzione degli investitori cresce notevolmente.

Secondo lo studio in questione, negli Stati Uniti il 60% delle startup utilizza Twitter, il 47% usa Facebook e il 36% usa LinkedIn.

Il documento dello studio mostra tabelle e grafici che parlano della correlazione tra presenza sui social ed il successo degli obiettivi di finanziamento.

In che modo esattamente i social media influiscono sui finanziamenti?

L’analisi statistica dei dati, porta i ricercatori a concludere che l’attività sui social media influenza davvero la capacità di trovare e ottenere i finanziamenti.

Chiaramente non basta semplicemente essere presenti su Twitter per ricevere automaticamente dei finanziamenti. Ma grazie all’utilizzo di un algoritmo è stato dimostrato che una maggior presenza sui social corrisponde in modo direttamente proporzionale al numero di investimenti ricevuti dalle società coinvolte nello studio.

Le startup che dedicano tempo e risorse ai social media hanno un bacino di investitori più ampio e un potenziale capitale di investimento più elevato.

Quindi, con un buon piano di comunicazione sui social media, è più facile ottenere un ritorno economico e di conseguenza crescita e sviluppo per la propria startup.

La ricerca della Wharton School of Business (svolta negli USA) si è concentrata soprattutto su Twitter, social media che oltreoceano funziona bene ma che in Italia ha un seguito minore.

Diventa allora importante comprendere su quale social media gli investitori nel proprio settore sono più presenti.

Cosa non può mancare per promuovere la propria startup sui social media?

Per prima cosa, come dicevamo, è necessario sapere quale sia il social più giusto per il proprio progetto.

In secondo luogo è importante avere pagine social aggiornate e frequentate che evidenzino in modo chiaro di cosa si occupa la società. Bisogna far capire subito quali sono i servizi o prodotti offerti e in che modo questi possano essere utili per il proprio target.

Dopo di che è importante sviluppare una strategia di comunicazione che sappia combinare il giusto mix di fantasia e metodo per attirare l’attenzione degli investitori.

Il passaggio finale, ma non per questo meno importante, è il monitoraggio dei social media.

Senza l’analisi dei risultati la strategia non può essere efficace. Un ottimo servizio di social media monitoring permette di dedicare il tempo giusto alla lettura dei risultati più importanti. Post più rilevanti, engagment totale, citazioni per autore, sentiment e tante altre metriche devono essere tenute sempre sotto controllo (soprattutto da Twitter, Facebook e Instagram).

Solo la strategia, abbinata con gli strumenti adeguati, può determinare il vero successo di una startup.

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