LinkedIn è utile per uno storytelling efficace, parola di Andrea Paolucci

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C’è chi dice che LinkedIn non serve a niente e chi invece grazie a questo social network lavora, intesse succose relazioni e pubblica libri.
Quest’ultimo è il caso di Andrea Paolucci, assicuratore del romano, scrittore, amministratore del book blog Rock’n’read, ma soprattutto astuto utilizzatore di LinkedIn.

Andrea ama scrivere e raccontare storie. Sì, lui la dote dello storytelling ce l’ha quasi innata – ma sicuramente allenata grazie alla sua passione per la lettura. Così inizia a pubblicare un po’ di short stories e tips anche su LinkedIn, il social del lavoro.

La sua presentazione su LinkedIn è una vera bomba e le sue tips periodiche raccolgono un notevole favore. Cosa succede allora? Succede che un altro grande esperto di storytelling lo coinvolge in alcuni progetti, fino al suo ultimo libro.

Quindi, ho voluto intervistarlo per capire cosa significa realmente usare LinkedIn al meglio e parlare di storytelling.

Andrea Paolucci, assicuratore, scrittore e storyteller
  • Ciao Andrea, raccontaci un po’ del tuo incontro con Cristiano Carriero e della vostra collaborazione da remoto.
  • Cristiano Carriero è una persona speciale, molto a fuoco con se stesso che ha la capacità immediata di espressione. La mia presentazione su Linkedin è stata scelta dal guru dello storytelling Andrea Fontana per il suo libro ‘Storie che incantano’, da lì, Cristiano l’ha iniziata a portare come esempio nei suoi corsi. I suoi corsisti mi contattavano per sapere come si scriveva una presentazione così. Allora ho contattato Cristiano per ringraziarlo ed è stato molto disponibile, gentile al punto di proporgli le mie ‘tips’ di storytelling. E lui nell’arco di una breve telefonata ha capito come creare un punto d’incontro tra il suo mondo e il mio. E una parte delle mie tips sono diventate l’ultimo capitolo del suo libro, scritto insieme a Luca Conti, dal titolo: “Linkedin – Lavoro, carriera e nuovi clienti”.
  • Cosʼè per te lo storytelling? Ho letto che consigli prima di tutto di parlare semplice, perché significa dimostrare di avere le idee chiare. Eppure lo storytelling è un modo non proprio “dritto” di spiegare un concetto…
  • La parola ‘storytelling’ adesso è una moda, è usata per sfruttare moltissime sfumature di una storia. Io studio le storie da più di vent’anni, umilmente mi viene spontaneo scriverne. Ho sempre lavorato sulle parole. Sulla capacità di esprimere un concetto in maniera più chiara e semplice possibile. Se ti riferisci alla spiegazione canonica di storytelling devo risponderti che, come scrive Seth Godin nel suo ‘Questo è il marketing’, la persuasione è superata. Stiamo andando verso una visione globale di marketing benevolo, dove chi vende diventa veramente utile per chi compra. E lo fa in maniera sincera. Tutte le tecniche precedenti di vendita, sono superate da chi fa veramente gli interessi del cliente e non vuole solo appiopparli qualcosa per gonfiare il conto in banca e il proprio ego.
  • Scrittore, assicuratore, social media manager… quali di questi ruoli ti descrive meglio?
  • Sono anche un assiduo lettore! E a breve inizierò anche un corso di marketing applicato al video branding. Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo. Cerco di sfruttarla nella maniera più creativa possibile. Mi piace imparare. Se faremo un’intervista più in là, probabilmente starò studiando qualche altra qualifica vicina a quelle sopraelencate.
  • A quale altro campo applicheresti efficacemente le tecniche di storytelling?
  • Lo storytelling è un concetto che racchiude tutte le storie. Come nell’universo, nulla si crea e nulla si distrugge. Sai cosa si dice del jazz? Che sia già stato tutto suonato eppure è sempre originale, improvvisato ed espressivo. Ogni campo ha la sua storia con la meraviglia che provoca in noi.
  • Molte delle tue storie partono o sembrano partire da aneddoti reali, veramente vissuti da te in prima persona. Hai mai provato invece a scrivere qualcosa di totalmente astratto?
  • Nella mia vita professionale di assicuratore, molto, moltissimo proviene dalle mie esperienze, come è giusto che sia. Scrivo per raccontare come mi comporto nel lavoro in modo più sincero possibile. Così da trasmettere al cliente, potenziale o effettivo che sia, chi sono e fargli comprendere il più possibile se si può fidare di me. Quando invece scrivo racconti e romanzi, lì è quasi tutto, inventato. Per esempio, non ho mai conosciuto nessuno chef stellato che fa un exploit vomitevole al programma televisivo di cucina della domenica a pranzo, come raccontato in “Tartare di maiale”.
  • Ti servi delle storie anche nelle relazioni con i tuoi clienti?
  • Sì, mi piace moltissimo raccontargli esempi vicini alle loro necessità trasformando la mia esperienza in una storia appassionante.
  • Qual è la tua pillola di storytelling a cui sei più legato?
  • Sono molto legato alla mia presentazione su Linkedin. Invece delle mie tips, mi appassiona sempre la numero 20, quella che ho intitolato: “Il potere di una storia“. In India, ci sono persone poco abbienti. Vivono in bidonville che si estendono alle pendici dei grattacieli. Il marito esce la mattina per svoltare la giornata. La moglie lo aspetta a casa a badare a figli e dimora. La sera, l’uomo torna e in un momento di profonda intimità racconta alla donna com’è riuscito a superare l’ennesimo giorno difficile. La storia li accomuna e li motiva ad andare avanti nonostante gli stenti.
  • Che tu sappia, ci sono altri assicuratori che fanno come te?
  • Non lo so e anzi se leggono questa intervista, mi farebbe molto, molto, piacere se si mettessero in contatto con me, magari via Linkedin o dove meglio preferiscono.
  • Uscendo dal mondo più legato alla quotidianità, hai in serbo dei romanzi di fiction in cui usi le tue tecniche di storytelling?
  • Le mie tecniche di storytelling sono una versione ‘casereccia’ dell’argomento. Sai la nonna che prepara delle appetitose tagliatelle al ragù ma non è mai andata in nessuna ‘università della pasta fatta in casa’? Ecco, è un esempio calzante. E pure gustoso. In serbo ho una raccolta di racconti che uscirà dopo l’estate, tutti inventati, e sto riscrivendo un romanzo con un’idea che mi rimbalza in testa da anni ma ancora è presto per svelare i piani, prima devo rendere l’idea più sincera, chiara e semplice possibile.

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