Innovation
Orientarsi all’epoca dell’Intelligenza Artificiale con Alessio Pomaro
13 Maggio 2025

L’intelligenza artificiale è ovunque. Se ne parla ormai in qualsiasi contesto, ma quanto ne sappiamo davvero? E soprattutto: come orientarsi nell’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale tanto ampio, frammentato e in continua evoluzione? A questa domanda ha provato a rispondere Alessio Pomaro, Head of AI @Voice Branding e docente Talent Garden, durante il recente ECOffee de L’Eco della Stampa. L’incontro è stato caratterizzato da un taglio chiaro e pragmatico, pensato per aiutare professionisti, aziende e comunicatori a non perdersi nel “rumore” dell’innovazione.
L’intelligenza artificiale è uno strumento, non un sostituto
Uno dei messaggi più forti emersi dall’ECOffee è la necessità di riportare l’Intelligenza Artificiale a terra. Pomaro ha sottolineato come, al di là del sensazionalismo mediatico, l’intelligenza artificiale debba essere trattata come una tecnologia abilitante, non risolutiva.
Non basta dire “usiamo l’IA” per innovare. Serve capire quale modello utilizzare, quali dati alimentare, che ruolo ha l’uomo nel processo di generazione delle idee. In altre parole: serve una visione e serve saperla gestire.
Orientarsi tra gli strumenti di Intelligenza Artificiale
Pomaro ha proposto una vera e propria “bussola” per orientarsi:
-
Comprendere le tipologie di Intelligenza Artificiale: generativa, predittiva, conversazionale… ognuna ha caratteristiche e scopi diversi.
-
Definire un obiettivo chiaro: l’AI non è un fine, ma un mezzo. L’output è utile solo se risponde a una domanda ben posta.
-
Valutare costantemente etica e impatti: soprattutto nei settori ad alta esposizione pubblica, l’AI deve essere trasparente, spiegabile e verificabile.
Collaborare con la macchina, non combatterla
Un altro concetto chiave è quello di diventare co-pilota. Il futuro non sarà “macchine contro persone”, ma “persone che lavorano con le macchine”.
Chi saprà integrare queste tecnologie nei propri processi decisionali, creativi e produttivi sarà in vantaggio.
E per farlo, serve una nuova competenza: l’alfabetizzazione all’Intelligenza Artificiale. Non solo saperla usare, ma capirne logiche, potenzialità e limiti. Come ha detto Pomaro, “non è questione di prompt, ma di mindset”.
Una riflessione personale: human first
Ascoltando le riflessioni emerse dall’ECOffee ho avuto una sensazione chiara: in un mondo in cui tutto può essere automatizzato, la differenza la farà la consapevolezza.
Perché gli strumenti di Intelligenza Artificiale – qualsiasi essi siano – sono potenti, sì. Ma solo chi sa farsi le domande giuste potrà davvero ottenere risposte utili.
Nel nostro lavoro quotidiano — che si tratti di creatività, marketing, comunicazione o strategia — dovremmo smettere di chiederci se l’Intelligenza Artificiale ci sostituirà, e iniziare a chiederci come possiamo usarla per potenziare ciò che già siamo.
L’Intelligenza Artificiale è uno strumento. L’intenzione con cui lo usiamo, resta tutta umana.