Giornalismo e social media: alcuni casi di successo

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Dalla macchina da scrivere al giornale online, dall’agenzia di stampa ai video virali: com’è cambiato il giornalismo (multimediale) nell’era dei social media?
Cosa resta oggi dell’informazione e in che modo ha dovuto trasformarsi per trovare spazio nel contesto attuale?
Prima l’uso di Internet e, a seguire, l’interazione sui social, hanno stravolto i tempi della notizia e le modalità attraverso cui un evento di portata globale o locale, raggiunge le persone in ogni parte del mondo. 

La quasi infinita possibilità di creare contenuti, da parte di chiunque, ha messo l’universo dell’informazione davanti a una sfida non da poco: da un lato la necessità di inventare nuovi modi e strumenti per raccontare ciò che accade, dall’altro il dovere di verificare continuamente i fatti e le fonti, a tutela di un fruitore sempre più stimolato, distratto e sempre più a rischio di imbattersi in fake-news

Il giornalismo infatti è tenuto a svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione di notizie confermate e chi lavora in quest’ambito si trova spesso a dover separare il vero dal falso, per permettere la divulgazione di informazioni attendibili. 

I giornalisti stessi devono “reinventare” la professione, attraverso l’integrazione di nuovi strumenti che gli consentano di stare al passo con le richieste della realtà circostante, creando contenuti realmente appetibili per la propria audience.
Da tempo ormai, quotidiani, settimanali, agenzie di stampa e reti televisive hanno iniziato a fare il loro ingresso sulle piattaforme social: prima su Twitter, poi Facebook, Instagram, fino ad arrivare a Tik Tok. 
In questo nuovo paradigma, il confine che divide il giornalista dall’esperto di comunicazione, si fa sempre più labile. 

Così aumentano i professionisti del giornalismo che, partendo dai loro canali social, raccontano se stessi e analizzano ciò che accade dentro e fuori la rete, utilizzando linguaggi e codici appartenenti all’universo digitale. 
Lo fanno con sguardo lucido, utilizzando una narrazione efficace, in grado di catturare e trattenere l’attenzione dell’utente. 

Tra le ultime evoluzioni di questo tipo di storytelling troviamo, oltre all’uso sapiente dei social network, anche la “scoperta” del  podcast, tendenza esplosa da qualche anno e tra le più promettenti in termini di giornalismo multimediale.

Andiamo a vedere concretamente qualche esempio di “nuove interazioni” tra giornalismo e social media.

I creator più influenti del giornalismo multimediale 

Francesco Costa

Francesco Costa è vicedirettore de Il Post.
Giornalista, blogger e saggista italiano, nel 2015 ha creato Da Costa a Costa, un progetto giornalistico dedicato alla politica, società e cultura statunitense.
Inizialmente composto da una newsletter, dal 2016 “Da Costa a Costa” è anche un podcast e, per la precisione, uno dei primi podcast indipendenti italiani.

Valerio Bassan

Valerio Bassan è un giornalista professionista che, nella sua bio di Instagram si definisce “ossessionato dai media, dal giornalismo, dai gatti e dagli strani angoli della cultura di Internet”. Si occupa di innovazione e con la sua newsletter Ellissi aggiorna costantemente gli iscritti su tutti i trend dell’economia digitale. 

Cecilia Sala 

Cecilia Sala è giornalista per Il Foglio
Autrice di reportage e specializzata in politica estera, ha scritto per Wired, Vanity Fair e L’Espresso. Spesso si trova in prima persona nelle nazioni di cui parla, raccontando ciò che avviene tramite i suoi account social e attraverso dei reportage. 
A gennaio 2022 inizia a lavorare come conduttrice e autrice del podcast Stories, prodotto da Chora Media, in cui parla di esteri puntando l’attenzione su un racconto, una storia, un contesto o una persona.

Francesco Zaffarano

Francesco Zaffarano è, attualmente, Audience editor per Devex.
Precedentemente è stato editor in chief di Will Media, senior social media editor al Telegraph, Instagram producer per The Economist ed engagement editor per il Gruppo Ged. Oltre che responsabile dei social media de La Stampa. 
È uno dei maggiori esperti di innovazione digitale in Italia.

Francesco Oggiano

Francesco Oggiano è giornalista professionista, scrive di attualità e innovazione. Ha lavorato per nove anni a Vanity Fair ed è editor per Will Media, progetto che ha seguito fin dagli albori. La sua newsletter è Digital Journalism.
Per Will Media ha creato il podcast Cosa Resta, che racconta di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 
Ha vinto la prima edizione del Premio Speciale “Opening New Ways of Journalism”, per la capacità di sfruttare in modo originale i diversi strumenti di comunicazione digitale (podcast, social media, video). Il tutto dando vita a nuove forme di giornalismo.

Silvia Boccardi

Silvia Boccardi è giornalista e Social Equity Expert per Will Media. Molto attiva sulle tematiche di genere.
Ha lavorato come autrice, producer e presentatrice per diversi media italiani e internazionali, tra cui VICE Media, Channel 4, Deutsche Welle, Euronews.
È cofondatrice della casa di produzione indipendente Unozerozerouno con cui realizza documentari, features e branded content. 

Mia Ceran

Mia Ceran è una giornalista, conduttrice televisiva italiana e autrice di uno dei podcast più ascoltati in Italia. “The Essential”, prodotto da Will Media, che in soli cinque minuti, come previsto dal format, racconta ogni giorno l’attualità politica, economica o culturale dall’Italia e dal mondo.

Mariangela Pira

Mariangela Pira è giornalista, conduttrice e reporter di SkyTg24. 
Con il suo podcast “Tre fattori” racconta quello che accade in finanza, economia e in geopolitica economica. Parla di attualità, energia, inflazione, banche centrali, commercio globale con un linguaggio chiaro e semplice, adatto al giornalismo multimediale, e comprensibile a chiunque. 

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