Estate 2020: dove vai? Giro il mondo attraverso i libri

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E’ esistito un tempo in cui d’estate i viaggi si facevano soltanto attraverso i libri. Diari di bordo, romanzi di avventura, guide di esploratori prendevano per mano i lettori, facendo loro conoscere mondi reali o immaginari, paesi incantati e città sconosciute. Ma ancora oggi – forse soprattutto oggi, nell’estate del Coronavirus – le pagine della grande letteratura possono farci volare alto, conoscere, percepire profumi. E scoprire mete lontane, abbattendo pregiudizi e paure.

Quando l’Occidente ha scoperto l’Oriente

Si pensi al Milione di Marco Polo. Siamo nel 1270, l’autore è un mercante, viaggiatore e scrittore veneziano. Con il padre e lo zio, Marco si reca in Asia ed entra alla corte di Qubilai, conquistatore ed unificatore della Cina, principale discendente di Gengis Can. Il giovane ottiene la stima del sovrano ed entra a far parte del suo Consiglio privato. Assieme al padre Niccolò ed allo zio Matteo, ad un certo punto Marco riceve il compito di condurre delicate ambascerie in diverse regioni dell’impero mongolo. Ogni viaggio è un’occasione per scoprire le terre d’Oriente e quella che, secoli dopo, verrà chiamata la Via della seta.

Luoghi allora ignoti che Marco Polo porta nella mente e nel cuore quando ritorna a Venezia nel 1295 e che, tre anni dopo, descrive al letterato Rustichello da Pisa in una cella del carcere di Genova. Marco Polo si trova in prigione a seguito della battaglia di Curzola che aveva combattuto a capo di una galea nella guerra tra Genova e Venezia, vinta dalla prima. Con Rustichello, Marco riordina le sue memorie, parla dell’Armenia, della Turchia, della Georgia, delle città di Mosul e Tabriz in Iraq. Poi descrive la Persia, l’Afghanistan, l’India, per arrivare alla Cina. Di ogni luogo riesce a far vedere i colori, assaporare il gusto, celebrare le usanze popolari. Ne deriva il capolavoro che rivelerà l’Oriente all’Occidente.

Il viaggio come percorso spirituale

Ma non basta visitare uno spicchio di mondo per conoscerlo. Bisogna scoprirne l’anima come ha fatto Tiziano Terzani in un libro indimenticabile e unico: Un indovino mi disse. Si tratta di un reportage che il giornalista toscano realizza nel 1993, viaggiando con mezzi antichi e lenti, come le navi e i treni. La scelta non è casuale. Sedici anni prima un indovino incontrato a Hong Kong gli aveva predetto il rischio di morire se avesse preso l’aereo. Il desiderio di sfuggire alla sorte conduce il reporter in Thailandia, Laos, Birmania, Cina, Singapore, Mongolia, Indocina e Malesia, entrando nel cuore vero dell’Asia tra la gente dei villaggi, ritratta nella quotidianità, fra tradizioni antiche e riti. Le chiacchierate con gli stregoni, il ricorso ai rimedi naturali per curare gli affanni della vita, i ritmi pacati, l’ascolto delle leggende. Tutto ciò insegnerà a Terzani il rispetto di ogni mondo e lo aiuterà a fare luce nel cammino più importante, quello dentro se stesso.

La linea ferroviaria “Faentina”, fotografata da Andrea Ceroni

Leggere, un’esperienza sinestetica

Se vogliamo che la lettura coinvolga tutti i nostri sensi, non possiamo tralasciare Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez. Fra le sue pagine si trova l’essenza dell’America Latina, dove le persone compiono riti propiziatori, come i componenti della famiglia Buendia, da Josè Arcadio ad Aureliano Babilonia nel paese immaginario di Macondo. Sette generazioni che – durante i cento anni della loro solitudine – nascono, si accoppiano e muoiono nel tentativo di sfuggire alla sorte che è scritta su pergamene: generare prima o poi un figlio con la coda di maiale, evento che porrebbe fine alla stirpe. Macondo, nella fantasia dell’autore, si trova nella Colombia caraibica, dove le vicende dei Buendia si intrecciano con fatti veri. Le formiche rosse tipiche dell’emisfero boreale, i voli di presagio degli uccelli, i cicloni possono distruggere tutto in un attimo e simboleggiano proprio la storia del Sud America dalle colonie alla modernità.

Leggere è condivisione

Alla fine del 1950, quando andare oltre oceano è ancora un miraggio, i lettori possono scoprire gli Stati Uniti grazie a Jack Kerouac. Il suo romanzo Sulla strada narra di viaggi in autostop, o su mezzi di fortuna. New York, Chicago, San Francisco, strade sterminate e paesaggi che cambiano tra altopiani e grandi pianure. Qui si spostano persone di tutti i tipi, ognuna con il proprio carico di vita.

Non accade così anche oggi in Europa, con BlaBlaCar, il servizio di carpooling? Ci si sposta da una località all’altra con persone sconosciute e si inganna il tempo raccontando le proprie avventure. Spesso si finisce per parlare di libri, dunque si viaggia dentro altri viaggi e la meta si raggiunge d’un fiato. Ma questa è un’altra storia.

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