Pronti alla radio di Netflix? Arriva nel 2019!

Dopo la tv, la radio. No, non è un passo indietro quello annunciato dal super colosso/inventore/rinnovatore della tv Netflix, ma è un’espansione.

La radio, primo vero grande media a rivoluzionare il nostro modo di comunicare, era anche stato tra i primi media ad essere dato per spacciato. Invece, nonostante i vari “rivali” – prima l’avvento della tv, poi quello di internet, fino ai social e verso chissà cos’altro – questo mezzo ha saputo trasformarsi ed evolversi ulteriormente, resistendo agli attacchi del tempo sin dal 1890.

Dalle radio in streaming e 24/24 fino ai moderni Spotify, la radio è ancora viva e vegeta, tanto da attrarre anche i cosiddetti OTT, acronimo che sta per Over The Top content e si riferisce alle imprese che elargiscono tramite internet moltissimi contenuti multimediali vivendo grazie ad abbonamenti o vendita di spazi pubblicitari.

E così Netflix, il maggior broadcaster internazionale, ha pensato bene di accaparrarsi anche questa fetta di ascoltatori.

La radio di Netflix (non) è uno scherzo

Come sarà questa radio di Netflix? Le indiscrezioni sono già moltissime. I dati certi, però, sono i seguenti:

  • si chiamerà Joke e sarà dedicata al comedy, al divertimento e all’entertainment;
  • al momento sarà attiva solo per gli USA – tirino quindi un sospiro di sollievo i concorrenti europei e soprattutto quelli italiani;
  • nasce grazie a un matrimonio di convenienza con SiriusXM, broadcaster radiofonico con già 33 milioni di iscritti, cui decisamente punterà Netflix per fare a sua volta boom di iscritti
  • partirà nel Gennaio 2019 (?).

La scelta di puntare anche alla radio ha molti risvolti positivi. Innanzitutto, Netflix potrà riutilizzare in veste leggermente diversa tutti quei contenuti che ha già pronti e realizzati. Inoltre, puntando al lato più comico e frivolo dei suoi programmi, Netflix andrà a stimolare ulteriormente un settore dell’audience su cui già punta molto, distinguendosi e caratterizzandosi da altri broadcast satellitari e deliziando probabilmente i suoi abbonati con nuove produzioni con volti noti di successo come ha già fatto – ad esempio, il comico americano Chris Rock, Jerry Seinfeld e Amy Schumer.

netflix

 

Infine: aprirsi ad un altro mezzo vorrà dire sicuramente anche allargarsi ad un altro pubblico, che magari non usufruisce (non ancora!) di Netflix, portandolo nella propria schiera di utenti. Il che significa che chiaramente la radio costituirà un modo alternativo per pubblicizzare i propri contenuti in streaming– nonostante pare che Netflix Radio Joke sarà libera da interruzioni pubblicitarie durante i vari show, esattamente come per i suoi contenuti video.

La sfida è decisamente appetitosa e – ancora una volta – non resta che accomodarsi e accendere le orecchie.

Qualcuno vuole parlare di numeri

Alla fine, sono i numeri che contano, no? Dalle promozioni ardite alla frangia corposa dei suoi avversari a quello delle serie premiate, i numeri di Netflix sono davvero tanti. Ma i suoi utenti? Quanti sono? E quali sono le previsioni per il futuro, radio a parte?

A luglio 2018  i dati parlavano di 5,5 milioni di utenti in più, circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un buon risultato, vero? Macché : le previsioni ottimistiche di Netflix puntavano già ai 6 milioni! Ma ci si è dovuti accontentare di quel qualcosa in meno.

D’altronde, la maggior piattaforma OTT ha ormai numerosi attaccanti, da Amazon Prime Video alle varie copie (Infinity, NowTv…) e possiamo dire che potrebbe non rappresentare più una così grande novità.

Ma non dimentichiamo che l’ascesa di Netflix è stata comunque miracolosa. In un paese come il nostro, dove la banda larga è un miraggio e la tv è seduta sul trono stabile di regina dei media, Netflix ha raggiunto in fretta quasi un milione di utenti. E non intende fermarsi: già a inizio 2018 è stata annunciata una partnership con Sky, mentre quest’anno verranno prodotte ben 700 serie originali, spendendo circa 8 miliardi di dollari – cifre decisamente incomparabili con i nostrani broadcaster.

E, invece, tornando alla radio…

Se la tv è la tv, ma già per il 36% degli adolescenti italiani Netflix “è irrinunciabile”, quanti sono allora quelli che ascoltano la radio?

I dati parlano di 35 milioni di italiani che ascoltano la radio ogni giorno (2017) il che significa che praticamente ben due terzi della popolazione la ascoltano. Messa così, la radio sembra un’arena molto più interessante, non vi pare?

Il cliché dell’autoradio risulta confermato: mentre si guida e si sta in auto, la cosa più semplice e ovvia da fare è proprio quella di ascoltare la radio. Però cresce contestualmente anche l’ascolto via app o in streaming, mentre ci sono paesi come la Norvegia che già dal 2016 hanno abbandonato il sistema analogico per passare completamente al digitale.

Un’ultima chicca, per illustrare ancora meglio le ragioni di Netflix e non solo: ogni settimana ben il 94% degli adulti americani ascolta la radio, cosa che non avviene per la tv. La radio è il mass media più utilizzato nel mondo – considerate i posti in cui comprarsi un televisore è una spesa alta, o in cui il web non è alla portata di tutti, e vi renderete conto del piccolo miracolo parlante che vi accompagna quando sedete in macchina.

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