Il telefono non si usa più per rispondere alle chiamate: il telefono tradizionale è morto?

Ve lo ricordate il telefono? Nato per essere posto su un bel tavolinetto elegante, corredato dal suo fedele compagno l’elenco telefonico, il telefono fisso è un oggetto desueto, demodé, vintage. Oppure no?

Se non fate parte dei Millenials, probabilmente in un passato che ormai sembra remoto, l’avete persino usato; è possibile anzi che ce l’abbiate ancora in casa, sebbene difficilmente alzate la cornetta. O magari, avete già switchato e avete tolto il telefono fisso dalla vostra casa.

L’antesignano di tutti i social network ha forse i i giorni contati, eppure incredibilmente resiste sotto altre forme sottili più o meno evidenti.

Breve storia del telefono fisso

Dire che il telefono fisso è veramente il primo social network della storia non è un’esagerazione.

Innanzitutto. è il più vecchio di tutti. Nasce nel 1871, ufficialmente inventato da Antonio Meucci. Apparve subito come una rivoluzione tecnologica senza pari, migliorando e cambiando per sempre la vita di chiunque vi avesse a che fare. Ma soprattutto, il telefono svolgeva pienamente la primaria funzione di un social: mettere in relazione persone vicine o lontane.

All’inizio della sua storia il telefono era usato come mezzo di lavoro per esperti e specializzati categorie di lavoro, come i ferrovieri, gli agenti di cambio, i banchieri. Come spesso accade nella storia della scienza, fu proprio la guerra a sdoganare quest’invenzione, mentre nel frattempo arrivò quel completamento ora in completo disuso: la cornetta.

Gli anni del boom economico videro un boom anche di apparecchi telefonici, trasformando il telefono in quello che sembrava il più consolidato dei nostri mezzi di comunicazione.

Telefonare era un hobby più che un’esigenza; un modo di passare il tempo, per non sentirsi soli o per affrontare scelte difficili o ragionare di massimi sistemi. I fidanzati e gli amanti si telefonavano a lungo; gli studenti si dettavano i compiti al telefono; i famigliari intasavano le linee insieme alle chiacchiere della pettegola del quartiere.

Attraverso il telefono si creavano e distruggevano mondi, di parole, di intenzioni, di sentimenti, di idee. Una telefonata allunga la vita, come diceva uno spot della Sip (quando ancora si chiamava Sip!) che i più agées ricorderanno ancora.

Marketing e telefono, un matrimonio felicissimo

Rispondere al telefono prima voleva dire ricevere e scambiarsi notizie, più o meno gradite, dal mondo. Poteva anche voler significare vincere qualcosa, visto che per un lungo periodo i giochi a premi chiamavano a sorpresa gli utenti. Promettendo ricchi premi e cotillon, rispondere al quizzone in modo corretto poteva voler dire vincere un viaggio, un elettrodomestico, una cena… o guadagnare una figura ridicola in diretta nazionale.

Proprio da questa formula ad effetto nasce uno dei più furbi leitmotiv del telemarketing, di cui probabilmente siete stati vittima anche voi. “Signora, ha vinto un super sconto/ un meravigliosso nuovo contratto/una graditissima visita dal nostro migliore esperto…”
Chissà quanto sfruttata è stata questa locuzione per incuriosire l’orecchio distratto dell’ascoltatore!

Una delle indubbie piaghe del telefono fisso è stato sicuramente lo spopolamento del telemarketing. Sembra proprio che dall’oggi al domani (in realtà è successo alla fine degli anni Novanta) milioni di compagnie si siano messe a telefonare a casa per proporci sconti su qualsiasi cosa e venderci l’impossibile e oltre. Che sia stata questa la ragione per cui il telefono fisso è morto? 

Probabilmente, no; e probabilmente quando il vostro telefono fisso suona ancora (a volte fa proprio strano) sono ancora seccatori di vario tipo. Ma avrete già sperimentato sicuramente che eliminare il telefono fisso non è un modo definitivo per sfuggire a queste telefonate, visto che esistono le mail, le telefonate sul cellulare e gli sms promozionali.

Alla quasi totale odierna morte del telefono fisso hanno contribuito i telefonini, cellulari e smartphone; la posta elettronica, i social network e whatsapp, tutti mezzi che in maniere diverse ci permettono di comunicare costantemente con chiunque, limitando le telefonate ad occasioni centellinate.

Viene proprio da chiedersi: chi usa il telefono oggi?

Comunicare bene usando il telefono fisso

Non è ancora tempo di cantare il lamento per il telefono, però.

Se lavorate in un’agenzia di comunicazione, una web agency o un ufficio stampa, sapete molto, molto, molto, bene quanto importante è fare una telefonata.

Si possono mandare tutte le email del mondo, inviare emoji simpatiche e gif divertentissime, postare cuoricini a iosa, ma una telefonata è quasi sempre la via risolutiva.

Ogni PR che si rispetti è costantemente al telefono; ogni Project Manager degno di questo nome chiama regolarmente i suoi clienti e collaboratori; ogni giornalista effettua le sue chiamate regolari.

Il personal touch è un concetto che si esprime in molti modi: uno di questi è di sicuro una telefonata personale.
Certo, molte di queste chiamate sono fatte anche via cellulare, ma molte appartengono al telefono fisso dell’ufficio. Che senza quel suo numero fisso perderebbe anche diverse opportunità di business – nuovi clienti che chiamano, vecchi clienti che richiamano, clienti che chiamano in ufficio perché il mobile è occupato o andato perduto…

In Italia, d’altronde, siamo terzi al mondo per numero di telefoni posseduti procapite. Siamo un paese di chiacchieroni (!) e se lavorate nel mondo dell’informazione è quindi difficile pensare di poter eliminare il telefono fisso.

 

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