Tutti pazzi per Gucci su Instagram, il brand conquista i giovani

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Per molti è irriverente. Per noi, intelligente. Parliamo di Alessandro Michele, il direttore creativo di Gucci, uno degli stilisti italiani più influenti a livello mondiale. Dal 2015, ogni sua collezione rinnova l’estetica dello storico brand, aumenta il profitto della società, scomoda architetti e filosofi che ne discutono per mesi e giungono sempre alla stessa conclusione: la perfezione può nascere solo dall’imperfezione. Un’affermazione che si deve a Goethe e che suona come un nonsenso, una mera stravaganza, figlia di una forbita attitudine alla retorica. Un’affermazione dietro la quale si cela, in realtà, la perspicacia di un uomo, Alessandro Michele. Grazie al suo senso dell’armonia, questo genio non potrebbe mai concepire un abito inappropriato al momento in cui nasce. Da qui, anche l’ultima provocazione, il lancio sul mercato del collant smagliato, appena messo in vendita al “modico” prezzo di 149 euro e già introvabile.

L’idea del collant smagliato…

Il mondo della moda, ancora una volta, si divide e si schiera. Sul sito di e-commerce francese Ssense, l’unico che distribuisca il prodotto, accanto alle calze incriminate – che in fondo sono soltanto  mezzo metro di lycra con i buchi –  appare in bella evidenza la scritta “Esaurite”. Non c’è dubbio, sembra dire ai curiosi, che Gucci anche stavolta abbia fatto centro. Il suo nuovo esperimento visionario riaccende il dibattito sull’estetica e sul consumismo. Un oggetto apparentemente vissuto è un mezzo per raccontare se stessi, nel momento in cui lo storytelling è tutto, non solo quando si tratti di condividere un’immagine su Instagram.

e quella dei jeans macchiati d’erba

Alessandro Michele, del resto, aveva già inventato i jeans falsamente macchiati di erba, rimandando al mondo del grunge, della sottocultura emersa negli anni Ottanta a Seattle, fatta di musica, abiti e acconciature da strada. Quei pantaloni, messi in vendita a 680 euro, sembravano proprio strusciati su un prato ed erano andati a ruba perché simbolo di ribellione alla società che vorrebbe tutti belli fuori e brutti dentro, ossia freddi, individualisti, competitivi. Ora è il momento del collant che fa sorridere le persone semplici  (“Calze smagliate? Ne ho un cassetto pieno a casa mia!” è il commento che si legge più spesso su Facebook. “Brave signore, non buttate più via i vostri collant rotti!” cinguettano su Twitter altri utenti), ma interessa seriamente i sociologi.  

Destrutturare la moda per vestirla di nuovi significati. Questo l’obiettivo dello stilista Michele, che ha rilasciato a Vogue Italia una videointervista, sottolineando l’importanza di valori, quali la solidarietà, nel difficile momento storico che stiamo vivendo.

Alessandro Michele

L’impegno civile

Gucci, proprio di recente, ha fatto due donazioni importanti per campagne di crowdfunding. In Italia, dove ha sede la società, una donazione di un milione di euro al dipartimento della Protezione civile, in collaborazione con la piattaforma #ForFunding di Intesa San Paolo, a favore dei servizi sanitari e per creare nuovi posti letto in terapia intensiva. A livello internazionale, Gucci ha donato un milione di euro al Fondo di solidarietà Covid-19 della Fondazione delle Nazioni Unite, a sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità, per monitorare e raccogliere dati sulla diffusione del virus, fornire attrezzature e accelerare la scoperta di un vaccino.

“Gucci ha creato una comunità globale di amici e fan” dichiarano a Vogue Alessandro Michele e Marco Bizzarri, presidente e CEO di Gucci. “Chiediamo a tutti di partecipare assieme a noi alla lotta contro il Coronavirus”.

Allora è vero. La realtà gioca un ruolo importante nel lavoro di un creativo. E il concetto di lusso oggi non può più essere legato allo status symbol. Quello che conta è l’approccio emozionale, quel meraviglioso feeling empatico che le persone cercano in un prodotto. Perché le idee vincenti possono cambiare la sensibilità delle persone, arricchendone la vita. E la vita cos’è, se non un continuo colpo di scena?

Feed di Instagram

L’uso intelligente della Rete

Il viaggio che ha portato Gucci sulla vetta del gruppo Kering, oggi riesce in un altro obiettivo: ampliare i confini della sua attrattiva, conquistando un pubblico molto più giovane di quello dei competitor. Alessandro Michele, infatti, ha guidato anche il rilancio digitale del brand, attraverso un sapiente uso dei social media e delle tecnologie.

In termini di fatturato, è impossibile prescindere dalla considerazione delle vendite online. Dal 2017, Gucci occupa il secondo posto nella classifica dei brand  con più follower su Instagram. Un successo strepitoso, che va ben oltre le eredità  e il passato glorioso della casa di moda. Michele, anche in Rete, si affida a fotografi di altissimo livello, ma neppure ciò non basterebbe. La bravura dello stilista consiste nel creare contenuti che colpiscono, immagini e testi pensati per diventare virali.

Adorato dagli under 35, il brand Gucci ormai sembra inarrestabile. Si prevede che, entro il 2025, questa fascia di consumatori rappresenterà il 45 per cento della sua clientela. Caso unico, rispetto alla media delle maison più blasonate.

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