È Pinterest il social del futuro?

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Chi si occupa di comunicazione e, in particolare, del settore digital sa che deve tenersi al passo con i tempi. E se si riesce a prevedere il futuro, ancora meglio.

Da qui deriva l’importanza dei dati, dei rapporti e delle Analytics, ma anche di una mappatura costante di quali sono gli spazi virtuali più amati dagli utenti. Ecco perché i marketers (e non solo) non si fanno sfuggire le ultime notizie che parlano dell’esplosione di TikTok.

Secondo l’ultimo rapporto di eMarketer, il terzo social network più utilizzato negli Stati Uniti è Pinterest che ha superato Snapchat per numero di utenti attivi e si colloca dietro solo ai due colossi: Facebook e Instagram.

Quali sono le ragioni del successo di Pinterest? È lecito aspettarsi una crescita anche in Europa? E, infine, a chi può servire questo social?

La crescita (a sorpresa) di Pinterest

Nel mondo sono ormai 250 milioni gli utenti iscritti a Pinterest, di cui 82,4 milioni negli Stati Uniti. Proprio questo traguardo ha permesso di superare Snapchat (fermatosi a 80,2 milioni) e salire sul podio dei social più utilizzati negli Stati Uniti.

Interessante è anche il tasso di crescita, pari al 9,1% tra il 2018 e il 2019 quando le previsioni immaginavano una percentuale nettamente inferiore attorno al 4,3%. Oggi gli esperti di eMarketer hanno rivisto le loro stime e sostengono che il trend continuerà anche nei prossimi tre anni accrescendo il divario rispetto a Snapchat.

In Italia i numeri sono inferiori (pari a circa 4,9 milioni di utenti attivi al mese), ma anche qui si registra un trend di crescita che rende Pinterest un social da tenere d’occhio.

Le ragioni del successo

Sappiamo che sono milioni le persone che utilizzano Pinterest, ma non è sempre chiaro a cosa serva questo social. La funzione principale è quella della ricerca per immagini. È una piattaforma ispirazionale, creativa e molto amata dagli appassionati di DIY e arredamento.

Per questa ragione, non risulta attraente soltanto per una determinata fascia di età – come può accedere per Snapchat, ma anche per TikTok – né per limitate aree geografiche. Come sottolinea ancora eMarketer, Pinterest ha un “appeal universale”, trasversale soprattutto dal punto di vista dell’età, ma anche in parte del genere.

Come sottolinea il CMO di Pinterest, Andrea Mallard in un’intervista rilasciata a eMarketer dopo la pubblicazione dei dati:

As we scale, as we become even more popular, as we become even more integrated into people’s daily lives, we’re very unapologetic about the need to ensure that we are always adding to someone’s real-life experience and not keeping them tethered to their phone.
We never, ever talk about time on the app. We never talk about getting people to stay on Pinterest. We always talk about getting them off Pinterest as quickly as possible to live a more inspired life.

Andrea Mallard, Pinterest CMO

Una vetrina sempre più sofisticata

In un’ottica di brand, Pinterest è un’ottima vetrina in cui esporre i propri prodotti o servizi per poi poter convincere l’utente a spostarsi sui tuoi canali e acquistarli. Utilizzando la metafora utilizzata da Antonella Sperandio, consulente specializzata in Pinterest per artigiani che abbiamo intervistato qualche mese fa, l’utente naviga con il portafoglio aperto ed è pronto a farsi convincere dalla soluzione più bella.

Pinterest mette a disposizione molti strumenti per poter facilitare questo passaggio. Esistono, infatti, gli account business e il collegamento automatico con Etsy, la principale piattaforma di e-commerce per l’handmade. Ma ci sono anche altre funzioni che rendono Pinterest una vetrina social molto preziosa. Ad esempio, sotto ad una fotografia appaiono due tipologie di contenuti suggeriti: “Simile a” e “Altro dallo stesso brand”.

C’è poi Pinterest Lens che permette all’utente di fotografare un oggetto, un vestito, un mobile e far sì che il social trovi proposte simili – anche acquistabili. Dal lato dei brand, invece, nel 2019 è stata introdotta l’opportunità di caricare i propri Cataloghi con il link diretto all’e-commerce.

Di fatto, gli strumenti messi a disposizione vanno nella direzione di facilitare l’incontro tra la ricerca visiva e ispirazionale e il prodotto acquistabile con un click. Non soltanto permette all’utente di portare a buon fine una ricerca basata su qualcosa che ha visto, ma aiuta il brand a trovare un potenziale cliente che, magari, sta cercando esattamente il suo prodotto. Diventerà, quindi, il social preferito anche dalle aziende italiane?

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