Una maratona multimediale per la Giornata della Terra

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Dal 1970, ogni anno, in tutto il mondo, il 22 aprile si celebra la Giornata della Terra – Earth Day – istituita dalle Nazioni Unite con l’intento di promuovere uno sviluppo sano, equilibrato e sostenibile. Nata per volontà del senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson, la manifestazione ha assunto gradualmente carattere internazionale. Oggi sono 200 i Paesi coinvolti negli eventi che, a causa dell’emergenza Coronavirus, sono stati programmati sui social network.

Zucchero alla Giornata della Terra 2020 – Foto di Carlo Landucci

Negli Usa un summit virtuale

In considerazione del momento drammatico che stiamo vivendo, Joe Biden ha annunciato una tre giorni sul clima, dal 20 al 22 aprile, già ribattezzata Earth week. Si tratta di un summit virtuale, in diretta streaming, al quale prenderanno parte 40 leader del pianeta che dovranno garantire azioni concrete per ridurre le emissioni di anidride carbonica entro il 2030. A livello globale, infatti, l’inquinamento dell’aria è nuovamente al di sopra dei livelli pre-pandemia. Questo nonostante le voci su una possibile “guarigione della natura” durante il lockdown.

Le iniziative italiane

Anche nel nostro Paese la Giornata della Terra è considerata un’occasione di confronto. Basta dare un’occhiata alla pagina Facebook di Earth Day Italia, che conta oltre 20 mila followers, per scoprire un calendario ricchissimo di iniziative. La più importante è la maratona multimediale che si svolgerà giovedì 22 aprile.

Denominata “One People One Planet”, la staffetta di voci e cuori comincerà alle ore 7 negli studi televisivi di via Asiago e potrà essere seguita su RaiPlay, oppure sul sito ufficiale per la durata di tredici ore. Gli ospiti che si alterneranno ai microfoni sono personaggi famosi della scienza, dello sport, dello spettacolo e della musica. Anche gli spettatori da casa potranno partecipare, interagendo attraverso gli hashtag: #OnePeopleOnePlanet, #OPOP21, #IoCiTengo, #EarthDay2021, #EarthDay, #GiornataMondiale della Terra, #Agenda2030, #GlobalGoals, #focolaremedia, #focolaritalia.

Pierluigi Sassi con Papa Bergoglio

In autunno la Conferenza sul clima

“La maratona multimediale – spiega il presidente di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi – rappresenta un ottimo esempio di servizio pubblico. Centinaia di associazioni si sono impegnate gratuitamente a produrre contenuti televisivi convergenti su un unico obiettivo: salvare la bellezza che un’economia aggressiva sta mettendo a rischio. Quest’anno saranno i giovani i veri protagonisti della giornata, affinché non sprechino l’occasione che il Governo italiano ha offerto loro di esprimersi ufficialmente, in occasione della Conferenza sul clima che si terrà in Scozia a novembre”.

Mentre l’ambientalista svedese Greta Thunberg continua la sua protesta contro la distribuzione dei vaccini che penalizzerebbe i Paesi poveri e annuncia che diserterà l’appuntamento autunnale, Leonardo Di Caprio dona 100 milioni di dollari alle organizzazioni che contrastano la caccia. Ognuno, in base alla propria sensibilità, cerca di contribuire al miglioramento della vita sulla Terra, ma è evidente che facciamo tutti poco.

Lo scioglimento dei ghiacciai

Il libro di Jonathan Safran Foer

Lo denuncia anche lo scrittore Jonathan Safran Foer nel libro “Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi” (Guanda 2019), tornato d’attualità in questi giorni.

“Il mondo sta andando a sbattere contro un iceberg – avverte l’autore – e noi continuiamo a ballare. Non siamo abbastanza spaventati, il futuro prossimo ci sembra lontanissimo. La maggior parte di noi è consapevole della crisi del pianeta e sa che, se non modifichiamo le abitudini, l’umanità andrà incontro al rischio dell’estinzione. Ma non riusciamo a farcene carico fino in fondo”.  

Forse perché i ghiacciai e la foresta amazzonica sono lontani, derubrichiamo ancora incendi, uragani e pandemie come fatti sporadici e naturali. “È la nostra mancanza di emozioni – conferma Jonathan Safran Foer – che sta distruggendo la Terra. Dobbiamo provare empatia, se non per il nostro destino, per quello dei nostri figli”.

Il logo della campagna di Earth Day Italia

Per promuovere la formazione di una nuova coscienza ambientale, Earth Day Italia ha anche elaborato, assieme ad altre associazioni ambientaliste ed ecologiste, la campagna “Io ci tengo!” che coinvolge testimonial famosi e gente comune per diffondere messaggi di invito a comportamenti sostenibili. Si tratta di un format web-televisivo che, attraverso video-spot, invita il pubblico ad adottare le stesse buone pratiche del testimonial di turno che recita: “Il mio impegno per la Terra è… fallo anche tu. Io ci tengo!”. Chiunque può partecipare all’iniziativa, scegliendo quale mezzo di comunicazione utilizzare.

Il razzismo ambientale

Se trasmettere informazioni corrette oggi è facile grazie alla digitalizzazione, esiste il rovescio della medaglia: l’Africa sta diventando la discarica mondiale dei rifiuti elettronici. Immaginate una linea lunga 125 chilometri, fatta di scarti elettronici. È ciò che si otterrebbe se mettessimo in fila le 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti, conosciute come RAEE, prodotte a livello globale soltanto nel 2019.

A stimarlo è il Global E-waste Monitor che evidenzia come ad essere riciclato sia soltanto il 17 per cento dei rifiuti. Tutto il resto finisce in Africa e si parla, per questa ragione, di razzismo ambientale. I Paesi ricchi esportano, infatti, i nuovi rifiuti inquinanti dove possono smaltirli a basso costo negli inceneritori. Di questo passo, arriveremo a produrre, entro il 2030, 74 milioni di rifiuti elettronici che getteremo nella pattumiera africana.

Una discarica di computer

In Italia ognuno di noi possiede 15/20 chilogrammi di RAEE. Stanno nascendo diverse iniziative per educare allo smaltimento sostenibile. La cooperativa Remake, per esempio, acquista prodotti in fin di vita dalle aziende per evitare che vadano ad inquinare, mentre il Progetto Smart – promosso dall’azienda veronese Amia – si occupa della riparazione dei cellulari, anche nell’ottica di un’economia etica e circolare. Un passo alla volta può bastare, diceva Gandhi. Basta muoversi.

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