L’Irlanda e il caso degli health warning

etichette Irlanda; health warning in etichetta; vino; vino italiano; vino rosso

Nello speciale di oggi, dedicato al tema della rassegna stampa, argomentiamo il caso mediatico che vede protagonista l’Irlanda e gli health warning proposti sul consumo di alcolici. Proposti, anche, sulle bottiglie di vino. Fattore di cui avrete sentito parlare e che ha scatenato una risposta decisa da parte del mondo enologico internazionale. Una risposta che respinge l’ipotesi della complicità del vino in danni permanenti alla salute dei consumatori. Sono entrati in gioco punti di vista molto distanti tra loro. Una polarità determinata in questo caso dalla formazione stessa dell’interlocutore (medico, enologo, produttore, ministro etc…) e dalla testata che gli ha dato voce.

Questo particolare caso mediatico ci è sembrato un ottimo spunto per raccontare, da un punto di vista didattico, le funzioni e il potere della rassegna stampa. Uno tra i servizi de L’Eco della Stampa più richiesti che, mettendo in fila le varie fonti, mostra gli eterogenei punti di vista.

Rassegna stampa come caso didattico

In questa mini rassegna stampa partiremo dai fatti, ovvero cosa ha chiesto l’Irlanda al WTO (World Trade Organization). Seguirà quindi uno slalom tra testate nazionali e internazionali che hanno ripreso e commentato la notizia. Il nostro scopo non è quello di trarre conclusioni, aspetto che non compete di fatto il media monitoring, bensì cercheremo di offrirvi chiavi di lettura. Rivolte al consumatore e alle aziende, ai professionisti e all’indotto coinvolto nella polemica.

I fatti:

“Bere alcol causa malattie del fegato”, “c’è una correlazione diretta tra alcol e tumori mortali”. Sono questi gli health warning che l’Irlanda minaccia di apporre sulle etichette di tutte le bevande alcoliche dentro i suoi confini, come dichiarato dal suo Governo a febbraio scorso.

Una proposta basata sull’articolo 12 dell’Ireland’s Public Health (Alcohol) Act 2018 che stabilisce le regole per l’etichettatura delle bevande alcoliche, compreso l’uso di avvertenze sanitarie. E il vino rientra tra tali bevande.

La risposta mediatica da parte dei vari interlocutori coinvolti:

L’attacco al vino italiano da parte dell’Irlanda non ha nulla di scientifico – winenews.it 30/01/2023

“L’attacco al vino italiano a cui stiamo assistendo in questi giorni non ha nulla di scientifico. E a confermarlo sono i numeri ufficiali degli Istituti di ricerca. Non si comprende perché voler affrontare il problema della cancerogenicità per l’etanolo – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – e nascondere ipocritamente sotto il tappeto le polveri sottili che popolano la quotidianità delle nostre città. Con l’Agenzia Europea per l’Ambiente (Eea) che, nell’ultimo Report sulla Qualità dell’Aria, ha citato espressamente la Pianura Padana come uno dei luoghi con l’aria più malsana d’Europa’”.

In questo primo caso riportato, la voce è quella di una testata online di settore che riporta le parole di Alessandro Miani. Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale. In questo passaggio il framing, di cui abbiamo parlato in uno dei nostri articoli recenti, punta il dito su cosa ‘davvero’ nuoce alla salute.

Dall’estero più della metà del fatturato del vino italiano – sole24ore.com 3 febbraio 2023

“La Coldiretti ricorda che ‘viene realizzato all’estero più della metà del fatturato del vino italiano per un totale di 8 miliardi nel 2022 che – sostiene – potrebbero essere messi a rischio dal diffondersi di ingiustificati allarmi in etichetta mirati a contenere i consumi di un prodotto presente sulle tavole da migliaia di anni e che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea.

È del tutto improprio – afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino, che è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol”.

In questo secondo caso riportato, la ‘voce’ è quella di una testata economica. Dalla quale, a tutti gli effetti, ci si aspetta questo: un’analisi sulla ricaduta economica della proposta irlandese sul mercato del vino italiano. Notiamo come il cambio di testata, determini anche un cambio di framing.

Alcohol is responsible for at least 1,000 cancer cases every year in Ireland – theguardian.com 29/01/2023

“Alcohol is responsible for at least 1,000 cancer cases every year in Ireland, with one in eight breast cancer cases arising from alcohol use. Even one to two drinks per day increases the risk of developing cancer, and that risk is the same whether those drinks are wine, spirits or beer. Unfortunately, there is a very low level of public awareness that alcohol has been classed as a Group 1 carcinogen, meaning it is carcinogenic to humans”.

Il terzo caso, ripreso dal The Guardian, fa emergere un ulteriore cambio di framing: nonostante gli inglesi siano grandi consumatori di alcol, il The Guardian in questo passaggio riportato riprende un dato che contestualizza gli health warning irlandesi, facendo in particolare riferimento al tasso di incidenza dell’abuso dell’alcol sulla salute pubblica dell’isola.

Il ministro Francesco Lollobrigida ribadisce la contrarietà dell’Italia agli health warning – open.com 30/01/2023

“Il ministro Francesco Lollobrigida ha ribadito la contrarietà dell’Italia, ma anche di altri Paesi del Sud Europa, al progetto di legge, che pure resta al momento “confinato” all’Irlanda. ‘Ho parlato con i ministri di Spagna e Francia e abbiamo predisposto un documento comune che verrà sottoscritto anche da altre nazioni’ – ha annunciato Lollobrigida – riferendo di contatti in corso in particolare con i governi greco e portoghese. Tutti Paesi produttori ed esportatori di vino.

A margine del vertice, Lollobrigida ha incontrato anche l’omologo irlandese Charlie McConalogue, al quale ha riferito di aver illustrato la posizione del governo italiano”.

Quarto caso riportato, riferito ad una testata online generalista. Open in questo caso riprende la voce del ministro Lollobrigida contestualizzandola in una politica corale europea che vede coinvolti i paesi produttori di vino.

Bloccare le fughe in avanti sugli health warning – corrierevinicolo.unioneitalianavini.com 18/07/2022

“’Abbiamo meno di tre mesi per bloccare le fughe in avanti dell’Irlanda e della Commissione europea sugli health warning in etichetta, contrari a quanto votato dall’Europarlamento’. Il presidente UIV, Lamberto Frescobaldi, lancia un monito alla Ue e al Governo dopo la sortita del Governo irlandese sulle avvertenze sanitarie in etichetta: ‘Chiediamo al Parlamento europeo di vigilare sulla Commissione e al Governo italiano di sostenere l’opposizione della filiera vitivinicola a una norma che ignora la volontà politica espressa dal Parlamento Ue’”.

In questo ultimo caso riportato notiamo come, nella testata che da voce al mondo dei produttori italiani e alla sua filiera, il framing è quello propositivo del ‘dobbiamo fare qualcosa’.

Da notare che una testata di settore già a luglio 2022 aveva acceso i riflettori sulla vicenda health warning.

In conclusione:

Abbiamo qui riportato solo alcuni brani degli articoli che hanno affrontato il tema health warning. Anche se interessante è anche l’analisi quantitativa sulla copertura mediatica della notizia. Che in Italia, come abbiamo visto, tocca molti interessi per la sua storia e cultura del wine & food.

Ciò che ci premeva far emergere è che, qualunque sia il tema o l’interesse, lo scopo analitico delle informazioni, il monitoraggio dei media sistematico e metodico è un’arma davvero preziosa ed efficacie per intercettare opinioni e trend.

Scopri qui come.

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