Il futuro dell’influencer economy: tra trend e riflessioni con Chiara Dal Ben

Trend, sfide e riflessioni sul futuro dell’influencer economy emerse dalla nostra Live insieme a Chiara Dal Ben.

Il mondo dell’influencer economy è diventato un vero e proprio ecosistema, dinamico e in continua trasformazione. Durante l’ECOffee  “Il futuro e i trend più interessanti della Influencer Economy” organizzato da L’Eco della Stampa, Chiara Dal Ben ha offerto una panoramica lucida e concreta su dove sta andando il settore e su cosa devono aspettarsi brand e creator nei prossimi anni.

Un mercato in crescita… ma senza regole

Uno dei punti più forti sollevati da Chiara è l’assenza di un quadro normativo definito per quanto riguarda l’influencer economy. Nonostante la crescita esponenziale del settore, manca ancora una regolamentazione chiara – sia in ambito fiscale che legale. Questo crea un cortocircuito: da un lato ci sono brand sempre più interessati a collaborare con i creator, dall’altro ci si muove spesso in una zona grigia, con contratti poco strutturati, compensi ambigui e una generale mancanza di trasparenza.

Serve definire (davvero) cos’è l’influencer marketing

Spesso il termine “influencer marketing” viene utilizzato in modo troppo generico, sovrapponendolo ad attività di PR o di content creation. Ma se vogliamo costruire strategie efficaci, serve chiarezza: solo con confini definiti possiamo anche misurare i risultati in modo corretto e tracciabile.

Infatti, in un mercato sempre più competitivo e attento al ritorno sugli investimenti, le partnership improvvisate, basate su dinamiche informali come il semplice scambio prodotto-visibilità, non sono più sostenibili né efficaci.

Oggi è fondamentale che ogni collaborazione sia costruita su basi contrattuali solide e trasparenti.

Questo significa stabilire in modo preciso:

  • obiettivi condivisi sia qualitativi (posizionamento, brand awareness, engagement) che quantitativi (KPI, reach, conversioni);

  • deliverable chiari con specifica dei formati, delle piattaforme di pubblicazione e delle deadline;

  • policy editoriali per garantire coerenza con l’identità del brand e rispetto delle normative in materia di ADV;

  • modalità di misurazione del ROI attraverso strumenti di tracciamento, codici personalizzati o report dettagliati sui risultati della campagna.

In tal senso, tool terzi – come quelli offerti da l’Eco della Stampa – permettono di avere una visione a 360° in fase di monitoraggio pre-attivazione influencer / content creator e successiva analisi dei dati e delle metriche raggiunte.

Una riflessione finale: verso un nuovo paradigma dell’influencer marketing

Nonostante i progressi evidenti del settore dell’influencer economy, ci troviamo ancora in una fase di transizione strutturale: il settore ha bisogno di assestarsi, di darsi regole, di consolidare pratiche e professionalità.

Da una parte diventa fondamentale dare massima importanza alla qualità della relazione con il pubblico da parte degli influencer o content creator perché risiede lì la capacità di generare conversazioni significative, e soprattutto di influenzare – in senso profondo – le decisioni, i comportamenti e le percezioni del pubblico.

Secondo aspetto riguarda le modalità con cui si integra una strategia di influencer marketing: ovvero quella in grado di dialogare con tutti gli altri touchpoint, diventando parte di un ecosistema narrativo e commerciale coerente.

E infine, etica. In un momento in cui la fiducia dei consumatori è fragile e frammentata, non possiamo ignorare la dimensione etica di questo lavoro. Serve trasparenza nei rapporti commerciali, chiarezza nella comunicazione dei contenuti sponsorizzati (attraverso l’utilizzo di hashtag come #gifted o #adv), responsabilità nella scelta delle cause da sostenere e dei messaggi da veicolare.

Non è solo una questione di compliance normativa, ma di costruzione di valore duraturo per tutti: brand, creator e audience.

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